La partita di ieri sera non è soltanto il frutto dell’ingenuità degli ospiti, incapaci di conservare il vantaggio, come non si può dire che il successo biancorosso sia solo la conseguenza di una maggiore abilità degli uomini di Calabro dagli undici metri. La voglia di non arrendersi messa in campo dal Carpi è una nota da sottolineare, ma nonostante la serata di grande sofferenza non si può limitare tutto al solo carattere. Fare paragoni col passato risulta difficile, sono cambiati gli interpreti e diverse cose sono mutate, ma c’è un aspetto che rappresenta un elemento di continuità con l’era Castori e si chiama identità ossia la capacità di lottare sempre e comunque. Oltre alla determinazione c’è tanto altro: i meccanismi della macchina di Calabro ovviamente devono perfezionarsi ma ci sono aspetti che lasciano ben sperare. Innanzitutto, il gioco biancorosso vivace, l’intesa Mbakogu-Nzola, un Colombi autore di una prestazione super, la bravura del neo tecnico biancorosso a cambiare volto alla partita con l’ingresso di Malcore e Concas; un bravo a Cico, capace di essere pratico ed essenziale nei momenti topici del match… C’è una cosa che lo stesso Calabro sottolinea:”Questa sera è emerso lo spirito Carpi con un giocatore come Mbakogu che è l’emblema di questo animo di non mollare mai e crederci fino alla fine: davvero è stato un leader incredibile”.Ci sono diverse cose da migliorare, intanto questa vittoria aiuta a trovare stimoli e porta entusiasmo oltre a garantire al Carpi la sfida, a eliminazione diretta, al prossimo turno allo stadio Grande Torino contro i granata il 29 novembre prossimo. Sta prendendo forma il Carpi, rinnovato ma sempre capace di coinvolgere: non finisce qui… Nuovi arrivi sul taccuino