Aria pesante nel Pd di Sassuolo e il segretario convoca due incontri per analizzare il voto e i futuri scenari: uno pubblico, mercoledì 14 marzo a Borgo Venezia, con il Ministro Claudio De Vincenti candidato (sconfitto) nel collegio uninominale di Sassuolo e l’altro riservato agli iscritti venerdì 16 al circolo Albero D’Oro. I dati sono deludenti per il Pd a Sassuolo, dal 2014 ad oggi sono stati bruciati 1579 voti. Il 4 marzo il Pd ha raccolto solo 500 voti in più della Lega e 1400 in meno del Movimento5Stelle. Insomma una vera e propria emorragia di voti per il Partitone che guarda con preoccupazione alla prossima scadenza locale (Amministrative 2019). I più preoccupati sono i renziani locali che hanno visto passare l’epopea del renzismo raccogliendo “solo” il ruolo di assessore alla Cultura e Giovani per Giulia Pigoni (anche nella roccaforte di San Michele il Pd si è classificato al terzo posto dietro Movimento5Stelle, primo partito, e Lega). Per i renziani la strada è in salita e molto dipenderà da quello che deciderà di fare Matteo Renzi a Roma. Per adesso l’ordine è di stare nel Pd, ma nulla viene escluso specialmente a livello locale dove l’ipotesi più immediata è quella di riattivare l’associazione Concretamente Sassuolo poiché i sostenitori locali dell’ex Premier temono che l’immobilismo possa relegarli in un angolo e soprattutto la Pigoni non ci sta. Chi invece guarda avanti (già da un po’) è Sonia Pistoni sempre più intenzionata a “federare” attorno al suo nome la sinistra ed a scendere in campo come candidato sindaco per provare a fermare l’avanzata grillina (che però a livello comunale non preoccupa) e del centro-destra che il 4 marzo ha raccolto oltre 8mila voti (37,24%). A tal proposito l’attuale assessore all’ambiente ha incassato l’ok di Liberi e Uguali, dei Socialsti e di tante associazioni di volontariato, della CGIL e dell’ANPI. Anche i colloqui con l’ex assessore Claudio Corrado sono costanti. Certo è che per il Pd di Sassuolo, dal 2007 (anno della fondazione), con il calo dei tesserati (oggi sono poco più di un centinaio) e dei consensi è il punto più basso mai toccato; a questo punto sono tanti i malumori anche nei confronti del segretario Piccioli che però non rimetterà il mandato, anzi venerdì lo steso chiederà agli iscritti maggiore impegno. Ma i movimenti guardano già al 2019 e nel Pd non tira una buona aria