“Ho reagito stanco di essere bersaglio di furti ed assalti, in quei momenti non ho pensato alle conseguenze: istintivamente ho colpito al volto il malvivente che per tutta risposta mi ha sferrato una botta col calcio della pistola prima di fuggire”. Silvano Mazzoni, il tabaccaio vittima di un tentativo di rapina ieri sera pochi minuti prima delle ore 19, precisa:”Il rapinatore oltre ad osservare il momento giusto per entrare in azione conosce le mie abitudini di tenere una parte dell’incasso in un cassetto e non all’interno del registratore di cassa, ha rovistato velocemente all’interno del mobile poi ha preferito darsi alla fuga perché nel frattempo le mie urla avevano attirato l’attenzione di altre persone”. Questo particolare potrebbe dare una svolta alle indagini, l’esercente continua:”Vorrei continuare a svolgere il lavoro che amo con grande serenità, cosa difficile perché negli ultimi anni ho subito furti e spaccate -puntualizza- è un problema di sicurezza, ma soprattutto di giustizia perché anche scoperti i responsabili di questi atti sono liberi di tornare a colpire: ci sentiamo poco tutelati, una maggior presenza di forze deputate alla difesa del cittadino può servire ma la questione riguarda leggi in materia troppo permissive – visibilmente dispiaciuto, chiarisce- non c’è certezza della pena”. L’esercente, conclude:”La situazione è la stessa da anni, così è impossibile andare avanti: farsi giustizia da sé rimane sbagliato ma talvolta non c’è alternativa; attraverso sistemi antintrusione e allarmi sono riuscito a fronteggiare raid notturni e spaccate, ma non devo fronteggiare certo un uomo armato – conclude – mi avesse colpito alla tempia le conseguenze sarebbero state diverse, quando ti senti minacciato reagisci e in quei momenti può succedere di tutto perché sei pronto a difendere la tua passione con ogni mezzo”