Interrogazione del consigliere alla Giunta regionale. “Assurdo che bambini e donne incinte vengano portati al Policlinico”

“Il rischio è quello di avere una città con pazienti di serie A, trattati da strutture con adeguate tecnologie e competenze, e altri, tra l’altro di due fasce ‘da tutelare’, penalizzati come fossero cittadini di serie B”. Stefano Bargi, consigliere regionale della Lega Nord, interviene sul caso ospedali a Modena. Dove, di recente, il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria avrebbe confermato, come riportato in un articolo apparso sulla stampa locale, quella che è la missione definitiva dei due maggiori nosocomi della città: a Baggiovara tutte le competenze traumatologiche, mentre al Policlinico quelle di medicina interna. “Tuttora però – sottolinea il consigliere – bambini fino ai 14 anni e donne incinte che hanno subìto un trauma, vengono trasportati al Pronto Soccorso del Policlinico, a prescindere da dove avvenga l’incidente. Pur sapendo che al Policlinico e’ presente il reparto di pediatria, sorge dunque un interrogativo: perché mandarli lì, con un’offerta sanitaria complessivamente migliore, date le competenze di traumatologia, a Baggiovara? Anche perché gli esperti hanno indicato come ‘tecnicamente impossibile’ garantire un paziente qualora gli accessi annuali ad un reparto siano troppo pochi, in base a standard internazionali, e in base a questa motivazione, forse usata come ‘scusa’, è stato chiuso il punto nascite di Pavullo come altri periferici. Una motivazione che non viene presa in considerazione nel caso del Policlinico di Modena: a riguardo del quale, senza entrare nei numeri, pare piuttosto chiaro come bambini e donne incinte non possano rappresentare la maggioranza dei traumatizzati nell’area”. L’esponente del Carroccio chiede dunque alla Regione, la stessa “che fa chiudere i punti nascita perché non ‘producono’ un numero sufficiente di parti all’anno e dunque non garantirebbero la necessaria sicurezza”, di fare chiarezza e “agire affinché tutti i traumatizzati vengano trattati a Baggiovara. Se si vuole parlare di sanità regionale d’eccellenza, non possono esistere cittadini di serie A e B”.

Ufficio Stampa Lega Nord Emilia Romagna