L’Associazione Culturale FORUM U.T.E. di Sassuolo informa che per le rassegne di visita
Tesori dell’Emilia Romagna e Grandi Mostre
sono aperte le prenotazioni per la gita di
domenica 25 febbraio 2018
a
F O R L Ì
per visitare la straordinaria mostra
L’ E T E R N O e il T E M P O
Tra Michelangelo e Caravaggio e RIMINI tour

Tra il Rinascimento e il Barocco. La grande mostra al San Domenico di Forlì del 2018 mette in scena per la
prima volta in maniera compiuta e in un nuovo percorso espositivo il fascino di un secolo compreso tra un
superbo tramonto, l’ultimo Rinascimento, e un nuovo luministico orizzonte, l’età barocca. Il periodo che
intercorre tra il compimento del Giudizio Universale di Michelangelo nella Cappella Sistina (1541) e la
breve affermazione a Roma di Michelangelo Merisi da Caravaggio è per la storia dell’arte uno dei più
avvincenti e stimolanti. La pittura della Maniera aveva messo in campo le ragioni di un’“arte per l’arte”, in
cui a prevalere erano il capriccio e la “licenza”, ovvero una sorta di trasgressione che stesse dentro alla
regola: un’arte colta, rivolta a una ristretta élite in grado di compiacersi del gioco di sottili rimandi ai
grandi modelli di Raffaello e di Michelangelo, sentiti come insuperabili.
A mettere in crisi questo modo di intendere l’arte era stata la polemica dei riformatori protestanti che,
contro il lusso della corte pontificia, si richiamavano al rigore della Chiesa delle origini. Ma, ancora prima
che il Concilio di Trento teorizzasse il valore didattico delle immagini – “da venerare secondo ciò che
rappresentano”, sventando così il rischio iconoclasta – gli artisti avevano autonomamente elaborato una
nuova figurazione in cui le esigenze del racconto prevalessero sullo sfoggio di un virtuosismo fine a sé
stesso. Nella stessa Roma si erano per tempo avvertiti segnali di ritorno a una nuova concentrazione sul
tema del sacro. La vicenda umana e artistica di Michelangelo appare sintomatica se proprio la sua
aspirazione a una figurazione rigorosa e spogliata di ogni orpello aveva finito per attrarre su di sé gli strali
di quanti vedevano nell’essenzialità del nudo un’offesa al decoro. La sua meditazione, compresa da pochi,
aveva così offerto il destro alle polemiche più feroci, caratterizzando la malinconica ricerca spirituale dei suoi ultimi anni. Già prima della metà del secolo Roma si propone come centro di elaborazione di nuovi
percorsi, di cui la mostra evidenzia la ricca eterogeneità. Paolo III Farnese, che nel 1545 indice il Concilio
di Trento, è a capo di una vera e propria corte alla stregua di quelle europee. Per lui lavorano artisti come
El Greco e Giovanni de’ Vecchi, promotori di una ventata neo-mistica, e architetti come Antonio da
Sangallo il Giovane e il Vignola, che mutuando linguaggi dallo studio dell’antico elaborano una nuova
concezione spaziale. Il fervore costruttivo alimenta la richiesta di nuove opere sacre, concepite in ordine a
una nuova leggibilità e a un diffuso sentimento di pietà. E mentre artisti come Girolamo Muziano e
Federico Zuccari sapranno farsi interpreti di una narrazione didascalica, nella quale la pittura torna a farsi
“libro illustrato” per gli illetterati, sarà Federico Barocci a coniugare, grazie alla riscoperta di Correggio,
fervore religioso e sentimentalità prebarocca. Parallelamente lo scrupolo di attenersi al “vero”, al
“verosimile” finisce per sviluppare una ripresa dell’autonomia degli studi storici e di quelli naturalistici. La
ricerca scientifica e l’osservazione della natura di studiosi come Aldrovandi e Ligozzi forniscono l’ordito al
nuovo, incipiente naturalismo. Bologna, seconda capitale dello Stato della Chiesa, sul finire del secolo
vede fiorire di nuovi sensi terreni la pittura dei Carracci (Ludovico, Annibale e Agostino) alla quale fa da
contraltare a Roma l’arte “senza tempo” di Pulzone e Valeriano. Dalla Lombardia discende Caravaggio.
Egli descrive nella sua luce che contorna l’ombra e che trascorre dagli uomini alle cose, un nuovo,
disperato rigore. La sua vocazione pauperista si confronta, tra la fine del vecchio e l’aprirsi del nuovo
secolo, con il classicismo patetico di Annibale Carracci e il dinamismo barocco di Rubens. Dall’ultimo
Michelangelo a Caravaggio, l’esposizione forlivese tesse un filo estetico di rimandi unici che illustra la
nascita dell’età moderna. Un percorso unico che mostra capolavori di Raffaello, Rosso Fiorentino,
Lorenzo Lotto, Pontormo, Sebastiano del Piombo, Correggio, Bronzino, Vasari, Parmigianino, Daniele da
Volterra, El Greco, i Carracci, Barocci, Veronese, Tiziano, Zuccari, Reni e Rubens.
Tra i due Michelangelo si snoda un percorso culturale innovativo, alla ricerca di un rispecchiamento tra i
valori eterni e quelli storici. E se nel primo si dissolve ogni idea o ideale di compiutezza umana e terrena;
nel secondo, una umanità intrisa di peccato, scalza e sporca bussa alle porte del cielo.

R I M I N I

per visitare la città e alcuni dei suoi più significativi monumenti tra i quali si è
recentemente aggiunto il felliniano Cinema Fulgor, recentemente restaurato e restituito
alla città.
P A R T E N Z E
da Sassuolo, piazzale Risorgimento, ORE 6.30
da Modena, piazzale della Motorizzazione Civile, ORE 6.45
programma
arrivo a Forlì verso le ore 9.15, e divisione in due gruppi:
Gruppo A: ingresso alla mostra alle ore 9.30
Gruppo B: libero
a seguire
Gruppo A: libero
Gruppo B: ingresso alla mostra alle ore 11.00
a seguire trasferimento a Rimini
PRANZO LIBERO
(a carico dei partecipanti)
Verso le ore 15.00, visita guidata alla città (Tempio Malatestiano, Ponte di Tiberio, Arco di Augusto, Chiesa
di Sant’Agostino, oltre al felliniano Cinema Fulgor, recentemente restaurato). Verso le ore 18.00, partenza
da Rimini per il rientro a Modena per le ore 19.45 circa e a Sassuolo per le ore 20.00 circa.
le visite guidate saranno condotte da
LUCA SILINGARDI
storico dell’arte
Quota di partecipazione
€ 65 (per minimo 30 persone)
la quota COMPRENDE il viaggio di andata e ritorno in pullman, le visite guidate in programma e il
biglietto di ingresso alla mostra (sono esclusi gli altri biglietti di ingresso eventualmente necessari)
tessera FORUM UTE 2017/2018 obbligatoria
(€ 15 valida per 12 mesi dal momento della sottoscrizione e per tutte le iniziative dell’associazione)
P R E N O T A Z I O N E O B B L I G A T O R I A
entro e non oltre venerdì 23 febbraio 2018
(ma è vivamente consigliato prenotare il prima possibile
per assicurarsi i posti disponibili e anche al fine di agevolare l’organizzazione)
per informazioni e prenotazioni rivolgersi telefonicamente ESCLUSIVAMENTE a
Danira Guidetti Calabrese 348 5495475
dopo la prenotazione telefonica si prega di trasmettere via e-mail (forumute@gmail.com) i propri dati:
nome, cognome, punto di salita (Sassuolo o Modena) e numero di telefono cellulare