“De Zerbi ha la nostra piena fiducia. Lo riteniamo un grande allenatore e nutriamo per lui la massima stima e fiducia. Sia chiaro a tutti: De Zerbi è il punto fermo di questo Sassuolo”. Con queste parole, il direttore generale neroverde Giovanni Carnevali non solo ribadisce il pieno sostegno della società nei confronti del tecnico ma va oltre: questione di chiarezza. Troppe voci sul futuro del tecnico bresciano, adesso c’è la certezza di come l’ambiente creda nelle qualità di De Zerbi: avere una base dalla quale partire è importante indipendentemente dal valore che si voglia attribuire all’allenatore. Nelle affermazioni dell’amministratore delegato Carnevali c’è qualcosa che riguarda il gruppo:” I giocatori sanno perfettamente che questo progetto si basa su De Zerbi. Da loro mi aspetto solo una risposta: che venerdì vadano a Brescia a fare punti”. Il succo della questione è presto detto: la squadra deve dimostrare carattere e voglia di migliorare un atteggiamento che definire remissivo pare un eufemismo. A livello tecnico-tattico, De Zerbi ha dimostrato di dare un gioco e una precisa impostazione al suo gruppo; vabbè, qualcuno dirà che i problemi siano altri. Nelle partite contro Atalanta e Roma è mancato l’approccio, poi chiaramente le partite in questione si sono messe in un certo modo e di conseguenza il calcio champagne neroverde è diventato un concentrato di veleni e polemiche. Certamente, dal punto di vista delle pedine da collocare sul prato verde qualche scelta si è dimostrata infelice: ho chiesto al diretto interessato i perchè dietro le sue decisioni e le risposte sono state precise, puntuali e convincenti. Discorso di condizione, in primis, poi di impostazione personale: Duncan fuori a Parma, mentre Traorè, Magnanelli, e Caputo tenuti a riposo per piccoli risentimenti fisici contro l’Atalanta; le cose che accadono all’interno di uno spogliatoio sono indice di meccanismi ed equilibri difficili non solo da capire, ma anche da interpretare. Ovviamente, c’è stata qualche scelta sbagliata ma tutto questo non spiega gli sbandamenti contro Roma ed Atalanta: un allenatore può trasmettere valori e sensazioni, ma il carattere e la determinazione non sono concetti tattici o fisici. Al Mapei contro la truppa di Gasperini è mancata la presenza, che significa attenzione e concentrazione: non scomodiamo, la personalità che è qualcosa di più grande e diverso… Sassuolo non solo in balia dell’Atalanta ma non pervenuto: è una questione di spirito, non puoi insegnarla… Qualche accorgimento e qualche correttivo puoi apportarlo, ma quando alle difficoltà anche tecnico-tattiche si accompagna una scarsa incisività allora non puoi che stare con De Zerbi. Adesso la trasferta di Brescia potrebbe rigenerare Berardi e compagni, un collettivo che ha da farsi perdonare qualche black out di troppo; speriamo da questa situazione complicata, De Zerbi riesca a tirare fuori la grinta necessaria per risalire la china