Le dimissioni del ds Luigi Pavarese, annunciate già il mese scorso durante il ritiro gialloblu a Fanano, giunte a metà agosto sono un’ulteriore segnale del caos che regna nell’ambiente canarino. Non vogliamo giudicare la natura della scelta, ma certo il momento per lasciare la direzione sportiva non è dei migliori se consideriamo le vicende societarie. Non è un problema di competenze e professionalità, Ezio Capuano è chiamato a ricoprire il ruolo lasciato vuoto da Pavarese: è una questione di sostenibilità, cioè non sarà semplice dividersi tra compiti tattici e consulenze di mercato. C’è un discorso di credibilità a livello societario, parlando di programmazione, la quale è stata messa a dura prova dall’ennesimo atto di sfiducia nei confronti della proprietà: tutto questo, portato avanti da un uomo fortemente voluto dal patron Caliendo. In questa situazione, mister Capuano si trova ad un bivio pericoloso: da una parte l’ipotesi, ancora lontana, di abbandonare la nave sempre più destinata ad affondare e dall’altra la voglia di continuare una missione che ogni giorno diventa sempre più complicata. L’ago della bilancia sarà dato dalla capacità di riuscire a trattenere gli ultimi tasselli, in primis Calapai e Popescu, di un mosaico sgretolato dalle fastidiose vicende societarie mentre la verità è che comunque gli arrivi in casa Modena riguarderebbero calciatori generici e non particolari, ragion per cui mister Capuano potrebbe esercitare le ottime doti di comunicatore partendo da una buona conoscenza del pianeta Lega Pro. La strada intrapresa sembra chiara, un altro anno difficilissimo in Lega Pro con la speranza di Caliendo di tirare a campare recuperando qualcosa a livello personale; per il Modena e la sua gente un’altra stagione di passione, nella speranza che questo resistere ad oltranza non determini la morte sportiva…