“Siamo tutti figli dello stesso Padre, ho sempre pensato al mio come una figlia pensa al padre: un pilastro, un esempio ed un punto di riferimento; che il sorriso di Rolando possa risplendere su tutti voi e accanto a lui quello di mio padre. Pace, pace, pace”. Queste alcune parole pronunciate da Meris Corghi, figlia del comandante partigiano responsabile dell’uccisione del Beato Rolando Rivi, dal pulpito della Pieve di San Valentino: la richiesta di perdono per quanto accaduto 73 anni fa è la conquista dell’amore, è il risultato di una riconciliazione sentita e profonda che vuole allontanare ogni forma di odio ed ideologia. Anche il Vescovo di Reggio Emilia Guastalla, Massimo Camisasca, ha voluto sottolineare alcuni concetti:”Riconoscere che il male non abbia ragioni è frutto di un percorso significativo – ha aggiunto -la passione di Rolando, autentica, genera nuova vita: la vita offerta dal Beato e il fatto che lo stesso rappresenti un seme di pacificazione sono aspetti di una grandezza che il tempo permette di comprendere “. Nell’abbraccio tra Meris e Rosanna Rivi c’è “La manifestazione del Creatore, arrendiamoci a Dio; Gesù è la strada, diventiamo piani di luce. Chiedo perdono per l’odio, noi abbiamo cuore, amore e sopravvivremo” come ha precisato la figlia del comandante partigiano