Il disastro delle buche nelle strade, tangenziali comprese, è un problema che si trascina da anni ma continuiamo a trovarci al cospetto di strade che vengono periodicamente “rattoppate”, ma alla prima pioggia o neve tutto torna come prima.

 

Oggi la manutenzione della tangenziale   Modenese è a carico della società Anas ( cosi risparmiano i comuni ) che al cospetto delle buche anziché attivare un vero è proprio rifacimento del manto rendendolo per anni di livello apprezzabile, si è specializzata in rattoppi che durano il tempo che passa tra un acquazzone e l’altro, come se la propria mission sia mantenere in vita una voce di spesa spendendo però il meno possibile.

 

E’ bene ricordare all’Anas, (ma anche ai vari comuni per le proprie pertinenze), che mantenere il manto stradale dei propri tratti di strada   in maniera tale da evitare la formazione di buche con le caratteristiche  dell’insidia e/o del trabocchetto, è un loro preciso dovere, oltre che una loro eventuale responsabilità in caso di incidenti.

 

A tale proposito la Cassazione in più di una occasione ha sancito che danneggiare l’auto finendo in una buca ad esempio colma d’acqua al punto da non essere visibile, è ragione per essere risarciti.

 

Ed è proprio quando piove o nevica che la trascuratezza delle strade diventa pericolosa. La neve o l’acqua, alle volte, riempiendo la buca, la rendono di fatto invisibile, specialmente nelle ore notturne.

 

Proprio questa è la ragione che chi ha la responsabilità della manutenzione questo non deve permettere che accada, confidando nella buona sorte.

 

Le pubbliche amministrazioni ogni anno, in nome della sicurezza stradale, incassano milioni di euro dalle  multe. Eppure un’inchiesta giornalistica dell’anno scorso, dimostrò che ben 2445 comuni (su 7900) non presentano ai ministeri di competenza (Interno e Trasporti) la rendicontazione annuale richiesta per legge.

 

Tale rendicontazione è necessaria per fare i conti in tasca ai comuni perché molte di queste somme devono essere destinate alla cosiddetta sicurezza stradale, ivi compresa la manutenzione delle strade e non come fanno alcuni comuni che destinano parte di questi proventi per voci che nulla hanno a che fare con la sicurezza stradale come le fioriere al centro delle rotatorie o voci di spesa del personale dipendente.

 

Per tale ragione il Codacons si sta attivando per mettere in campo una battaglia legale nei   confronti degli Enti Pubblici e dei propri responsabili che, pur dovendo garantire le strade di propria pertinenza, libere da insidie e/o trabocchetti, non lo fanno o lo fanno con colpevole ritardo. Oltre alla richiesta alla Corte dei Conti che attivi un maggiore controllo sulla redistribuzione dei proventi delle sanzioni.

 

Sono anni che periodicamente si ripresentano gli stessi problemi e questo perché molti amministratori se ne fregano delle conseguenze tanto nella peggiore delle ipotesi paga “pantalone” o non paga nessuno.

 

A rimetterci sempre il soggetto più debole, l’automobilista, che   si trova a doversi confrontare con gli enti e i loro legali, pagati dai contribuenti quindi anche dallo stesso automobilista.

 

V. Presidente Regionale Codacons

(Fabio Galli)