Cominciano a delinearsi i primi indirizzi in casa neroverde in previsione della stagione agonistica 2018/19: si parte da un presupposto, ovvero conquistare una salvezza meno sofferta. Base di partenza sarà quella di capire chi guiderà il Sassuolo: presto conosceremo il futuro di mister Iachini, anche se il tecnico marchigiano ha poche possibilità di essere riconfermato. Su questo punto, c’è uno staff dirigenziale competente e responsabile: una cosa è certa, l’allenatore ex Sampdoria ha portato organizzazione, mentalità e una certa solidità. A proposito, Iachini si è dimostrato pratico, essenziale oltre a risultare prezioso e utile alla causa neroverde: preciso e tempestivo nel trovare la reazione del gruppo, propositivo ed energico anche senza essere di scuola zemaniana. In tal senso potrebbe arrivare Roberto De Zerbi: guida tecnica di un calcio champagne che a Benevento ha conquistato 21 punti in 29 giornate; il profilo del bresciano si avvicina molto all’identikit tracciato dal patron Squinzi desideroso di vedere un Sassuolo schierato col 4-3-3. Comunque, al di là di moduli o atteggiamenti tattici, bisognerà cambiare parecchie pedine nel gruppo: sono troppi gli interrogativi su ciò. Politano andrà via, quota di partenza fissata in 35 milioni di euro mentre da decidere il futuro di Berardi, Acerbi e Duncan. Da capire se il difensore Gianmarco Ferrari tornerà alla base dopo la parentesi Sampdoria: i blucerchiati vorrebbero riscattarlo a 7-8 milioni di euro e non a 13 come accordi con la dirigenza neroverde, mentre sarà importante capire che ne sarà del possibile matrimonio Parma-Matri dopo la promozione dei gialloblu in serie A. Servono rinforzi a centrocampo, possibile in tale senso una sinergia con la Juventus per l’approdo a Piazza Risorgimento di Rolando Mandragora, napoletano classe 1997 al Crotone ma di proprietà bianconera. Oltre ad arrivi e partenze bisognerà recuperare Babacar, un investimento da 10 milioni di euro; tante domande a cui si potrebbero fornire le prime risposte indicando il mister del domani. Nella giornata di domani il probabile annuncio del divorzio da Iachini, da quel momento potrà scatenarsi il toto-allenatore con De Zerbi favorito a prendere il posto dell’allenatore ex Sampdoria, ma occhio all’ipotesi di grido Cesare Prandelli o alla grande passione dei vertici societari che risponde al nome di Filippo Inzaghi, mentre più defilati Maran e Nicola.Una cosa tralasciando aspetti tattici e tecnici va detta: prima che essere allenatore, mister Iachini, è stato uomo di parola compiendo con grande determinazione il proprio lavoro; missione compiuta senza atteggiamenti troppo difensivi, la squadra ha avuto un suo equilibrio all’interno di una logica pragmatica e funzionale.Rispettare gli impegni presi è sintomo di correttezza e professionalità, probabilmente caro Beppe paghi il poco appeal, ma il tempo è giudice e galantuomo… L’eredità Di Francesco non è uno scherzo, il dopo Iachini peserà?