Tantissima gente ha partecipato alla Santa Messa di commiato di don Carlo Lamecchi: la chiesa dedicata a San Pietro Apostolo,di cui il defunto fu parroco tra il 2001 ed il 2015, gremita così come gli spazi parrocchiali, traffico in tilt tra tanta commozione e cordoglio a testimonianza di quanto questo religioso fosse entrato nel cuore delle persone con la sua intelligenza, la sua cultura e l’enorme spirito di aiutare il prossimo.Don Carlo e la sua passione verso le giovani generazioni, quel suo modo di insegnare e di formare che sta tutto nella capacità di ascoltare per far crescere, germogliare e costruire in un rapporto di scambio che vuol dire abilità nel supportare e nel condividere. Durante l’omelia affidata a don Alessandro Ravazzini, Rettore del seminario diocesano nonchè figlio spirituale di don Carlo è stata ricordata l’importanza per il religioso scomparso della condivisione, a proposito:”La comunità animata con la sua presenza, tante iniziative ed attività che sono il segno del passaggio di don Carlo: grande trascinatore, bravo nel coinvolgere sempre, ovunque e comunque”.Un educatore pronto a servire, infaticabile ma umile nella sua generosità; presenti anche associazioni, autorità civili e religiose, delegazioni dei comuni di Sassuolo, Fiorano, Toano e Villa Minozzo, mentre la cerimonia liturgica è stata concelebrata dal vescovo diocesano Massimo Camisasca insieme al vescovo emerito di Brescia nostro concittadino Luciano Monari, per ringraziare l’impegno e la dedizione di don Carlo nello sviluppo sociale e didattico oltre all’importanza da un punto di vista ecclesiastico e teologico. A nome dell’Amministrazione, in realtà ha portato la voce di un’intera città dispiaciuta e rattristata da questa perdita, il vice-sindaco municipale Camilla Nizzoli:”Ho passato gli anni più importanti della mia vita al tuo fianco. Mi hai aiutata a crescere e mi hai educata con il tuo l’esempio, la tua presenza, la tua saggezza, la tua intelligenza e la tua costante fede che trasmettevi in ogni tuo gesto.Sei entrato in punta di piedi nella mia vita nel 1972 e non te ne sei mai andato, nemmeno ora perchè hai solo cambiato Parrocchia, ma non ci sono parole per esprimere il dolore che provo, non si è mai pronti ad un distacco e quello da te, ha un peso insopportabile.
Grazie di tutto grande Carlo. Eri sei e resterai la mia guida, anche da lassù. Soprattutto da lassù”.Nel giorno dell’Epifania, l’estremo saluto a don Carlo che è stato a suo modo pastore, un camminatore instancabile alla ricerca della Verità: durante il suo cammino ha dispensato “Gocce di rugiada”, senza fare rumore ma piccole e indimenticabili tracce capaci di trasmettere sensazioni e il rumore della vita. Un sacerdote capace di scrutare la vita con quello sguardo magnetico, due squarci di cielo in cammino verso un Dio che lui ha insegnato ad amare…