“La Regione aiuti, vista l’emergenza sanitaria in atto, l’attività di assistenza che gli Hospice sono chiamati a fronteggiare per una diminuzione drastica delle entrate per i settori privati e associazionistici e l’aumento dei costi come sanificazioni, acquisto materiale protettivo”. Lo chiedono, in una interrogazione presentata alla Giunta, i consiglieri regionali della Lega Valentina Stragliati, Matteo Rancan, Daniele Marchetti, Simone Pelloni e Fabio Bergamini che mettono in guardia la Regione dal rischio che “minori risorse possano causare un mancato servizio”. I Centri Residenziali per le Cure Palliative (Hospice) sono dedicati ad accogliere pazienti, oncologici e non, in fase avanzata di malattia, che non possono essere assistiti a domicilio temporaneamente o stabilmente. “Tra gli obiettivi dei centri – rilevano i consiglieri della Lega – occorre segnalare il miglioramento e la diversificazione dell’assistenza sanitaria, nonché lo sviluppo di modelli organizzativi e gestionali innovativi per l’erogazione delle prestazioni previste in attuazione della programmazione sanitaria regionale e il miglioramento della compatibilità tra soddisfacimento dei bisogni e risorse umane e finanziarie impiegate”. Gli esponenti della Lega rilevano che il costo giornaliero medio di un degente presso un Hospice è pari (circa) ad euro 270,00, mentre la tariffa giornaliera erogata dalla regione Emilia-Romagna è pari a circa euro 197,00. Gli esponenti della Lega ricordano nella loro interrogazione che il deficit di bilancio è solitamente fronteggiato dall’intervento costante del mondo dell’associazionismo, dei privati e dei Comuni. Ma i consiglieri del Carroccio rilevano che “l’emergenza sanitaria in atto comporterà una diminuzione drastica delle entrate per i settori privati e associazionistici che solitamente coprivano i deficit degli Hospice” e per questa ragione la Regione è chiamata a un maggiore sforzo.