Il neo allenatore biancorosso Calabro sta plasmando il gruppo a sua disposizione, un aspetto va sottolineato: la squadra ha carattere e si sono intravisti spunti tecnico-tattici interessanti. Pronosticare l’esatto spessore del Carpi rimane un aspetto complicato, certo c’è bisogno di qualche rinforzo ma ad oggi il collettivo carpigiano sembra dare risposte confortanti. Diversi giocatori hanno lasciato la città dei Pio, la cosa poteva essere analizzata come assoluto sintomo di debolezza, invece ci sono molti motivi per sperare in una rosa competitiva. Senza ombra di dubbio, varie cessioni che hanno indebolito l’organico di mister Calabro ma in tutto questo la società ha dato vita ad un rinnovamento riconfermando alcune pedine dello storico ciclo degli “Immortali” a cui a poco a poco ha inserito tessere funzionali al mosaico Carpi. C’è un elemento che sorregge l’articolata struttura messa in piedi dalla società biancorossa, si chiama unità con la tifoseria e la città. Tutto questo significa fiducia nelle qualità professionali della dirigenza, programmazione e una certa preparazione: è avvenuta una piccola rivoluzione in casa Carpi, ma la questione è stata affrontata con grande senso di responsabilità. Anche oggi il patron Stefano Bonacini ha ricordato la voglia di continuare a costruire un Carpi protagonista: d’accordo, per vincere occorrono tante componenti ma il sapere che la voglia di essere attrezzati ad una stagione importante c’è tutta rimane qualcosa di rilevante. Mentre si attendono gli ultimi rinforzi , la squadra domani mattina presso l’antistadio cittadino riprenderà gli allenamenti in vista del triangolare, Trofeo Sestilio Paletti” di sabato sera all’Arena Garibaldi-Romeo Anconetani di Pisa con i locali ed i tedeschi dell’FC Roj Dortmund. Non è dato sapere dove arriverà il Carpi del nuovo corso, intanto l’identità e la capacità di entusiasmare riportano ad un passato recente…