“Il nostro percorso è finito, è il momento di lasciare spazio ad altre figure”. Con queste parole è cominciata la conferenza stampa del patron Bonacini o per meglio dire ex patron, che ha precisato“La squadra verrà iscritta indipendentemente dalle trattative con altri imprenditori, il Carpi ad oggi è in vendita”. Oltre alla delusione per le vicende sportive, c’è molto altro “Umanamente sono stato tradito da molti – ha aggiunto Bonacini – : “Lo striscione apparso sabato è indecente ma l’ho presa con goliardia, questi 11 anni non me li toglierà mai nessuno, e forse il luna park visto qui non tornerà più”. Sono state stagioni vissute con grande intensità, la squadra biancorossa ha vissuto il sogno serie A, il patron carpigiano ha puntualizzato:” La verità è che la gente non si è resa conto di cosa si è fatto in questi anni, probabilmente non lo merita”: parole da cui traspare una certa amarezza. “Il rapporto si è rotto, non c’è alcuna possibilità che io possa ripensarci”, questo è il passaggio più duro del suo intervento: il punto di non ritorno, quella chiusura un tantino inaspettata fino a qualche settimana fa. Sul suo modo di gestire il pianeta Carpi , ha chiarito:” Io dico di aver amministrato bene. La gente pensa che mi sia arricchito con le plusvalenze di Lasagna o il paracadute della retrocessione ma non sa che i soldi sono sempre rimasti nelle casse del Carpi e il nostro bilancio lo dimostra”.
A proposito di mister Castori, ha riferito: “Castori è una persona straordinaria. Per me è come un padre, quest’anno è inciampato in un’annata storta ma resta l’affetto”; impossibile non ricordare pagine di storia biancorossa… Il finale del discorso di Bonacini se non riaccende una piccola fiammella su un’ipotesi ripensamento della decisione d’addio lascia intendere che la creatura Carpi avrà un futuro e che quella del patron non sarà una fuga immediata,“Mi auguro che gli imprenditori carpigiani battano un colpo. Non mi pongo il problema di essere qui anche a luglio o agosto, in tal caso nominerò un fiduciario”, speriamo non venga scritta la parola fine… Certe storie non finiscono mai, adesso che i giochi volgono al termine rimane un enorme vuoto: chi vivrà vedrà. Un Bonacini, un tantino distaccato ma le luci della ribalta non sono lontanissime per chi ha saputo regalare alla città dei Pio un posto al sole. Il calcio non è solo bilanci e plusvalenze, c’è da ricordare che i conti del cuore sono quelli più duri da saldare…