La tecnologia avanza a passi da gigante, ma anche i truffatori approfittano di un sistema che può essere pericoloso se non conosciuto perfettamente

         

Un giovane  modenese riceve un SMS sul suo smartphone da un numero identico a quello che la sua banca  indica, sulla propria carta intestata, come il numero riservato ai propri clienti. C’è anche il loghino sempre della sua banca. L’operatore ( spacciandosi come incaricato dalla banca )  segnala al malcapitato il  tentativo di utilizzare il proprio conto per alcune operazioni verso la Svizzera, questi si allerta  non riconoscendo quelle operazioni come sue. Il falso operatore lo tranquillizza dicendogli che hanno provveduto a bloccare il conto per sicurezza. Il malcapitato è ulteriormente tranquillizzato quando il falso operatore gli chiede di confermare di avere ricevuto, recentemente,  un bonifico di 36,26 euro. In effetti il truffato ha ricevuto un bonifico di tale importo da una quindicina di giorni, quest’ ulteriore informazione lo tranquillizza ulteriormente  al punto che risponde alle domande del falso operatore della banca fornendogli il proprio codice fiscale e alcune cifre del suo pin, non tutto il pin solo una parte dello stesso, con il risultato che il truffatore gli ha svuotato il conto sottraendogli quasi 10.000 euro. L’ironia della vicenda è  che il malcapitato, essendo collegato con la sua home banking, ha visto in diretta la propria somma andarsene. Ha immediatamente chiamato la sua banca, attraverso lo stesso numero da cui aveva ricevuto la telefonata dall’imbroglione. L’operatrice vista la tempestività della chiamata ( meno di 5 minuti dal prelievo ) l’ha tranquillizzato dicendogli: ci pensiamo noi a bloccare tutto. Altrettanto tempestiva la denuncia presentata ai Carabinieri.

Infine la sorpresa che rende la vicenda inquietante: i suoi soldi sono andati sul conto di una certa persona di cui si conosce nome e cognome attraverso un codice iban che corrisponde alla stessa sua banca, filiale diversa, ma stessa banca. Quindi possiamo riepilogare:
1) il truffatore invia SMS e telefonate facendo apparire lo stesso numero che utilizza e pubblicizza la banca;
2) è a conoscenza che la sua vittima ha ricevuto recentemente un bonifico di 36,26 euro e lo menziona per rendere ancora più credibile il suo essere un operatore della banca;
3) sempre l’imbroglione conosce perfettamente come muoversi in quella ” home banking”;
4) procede nel  trasferire, rubando  circa 10.000 euro, sul conto di un tizio che ha il conto con la stessa banca del truffato.
5) infine la banca che malgrado avvisata degli accadimenti entro 5 minuti dai fatti,  non  ha alcuna intenzione di restituire i soldi al malcapitato.
Tutto ciò la dice lunga come in alcuni casi ( solo alcuni ) i nostri soldi non sempre sono al sicuro.
Il malcapitato si è rivolto al Codacons ricevendo l’assistenza per attivare le procedure previste attraverso l’arbitro bancario, contando su una definizione favorevole al consumatore.

         

Al contempo invitiamo i cittadini a non fidarsi mai delle telefonate o dei messaggi che dovessero ricevere, e-mail comprese, il rischio di essere truffati è altissimo.

Chi è stato vittima di fatti del genere può rivolgersi al Codacons per ricevere tutte le informazioni necessarie per fare valere i propri diritti.

                 

Vice Presidente Regionale CODACONS                                                                                                                                                                  (Fabio Galli)