Sono ancora 7.000 circa i nostri connazionali che hanno difficoltà a rientrare in Italia

Diverse famiglie italiane, tra cui due modenesi, si trovano in Colombia per motivi di adozione, impossibilitate a rientrare in Patria. Partite il 4 marzo avrebbero dovuto far rientro già il 10 aprile. Ma a causa della pandemia, anche il perfezionamento delle pratiche di adozione ha subito diversi ritardi. Ora finalmente sono pronti per ripartire, ma non si trovano voli per l’Italia. In questa situazione, complessivamente, si trovano 23 persone, almeno a quanto apprendiamo. Peraltro, ad oggi, sono ancora 7.000 gli italiani bloccati all’estero che trovano enormi difficoltà a rientrare. Infatti, trovare un volo per fare rientro in Patria sta diventando un calvario. Quando dalla Colombia sono riusciti a mettersi in contatto con qualcuno, nessuno ha saputo dare loro delle risposte chiare. Sui voli commerciali stanno elemosinando un posto per loro, altri voli costano circa 1000 euro a persona fino ad Amsterdam senza certezza su come proseguire per l’Italia. Sugli altri voli pieni di europei, si prova a cercare qualche posto per gli italiani. Insomma, che il nostro Governo non abbia la minima idea di come far rientrare queste persone, partite per la Colombia per motivi di assoluta urgenza, è davvero allucinante. Mi attiverò con una interrogazione al Ministro degli Esteri per chiedere che sia organizzato un volo della Protezione civile che li riporti a casa gratuitamente: ma qui è evidente che siamo di fronte a incompetenza e incapacità politica nel gestire una situazione che era fin troppo prevedibile

Enrico Aimi, senatore e capogruppo in Commissione Affari Esteri per Forza Italia