“Controllo e sicurezza: Sassuolo ha bisogno di passione, ma anche di qualcuno che non molli la presa; sono contento di avere FdI insieme a noi, un alleato leale ed affidabile vicino alle mie idee politiche per principi e valori”. Così Gian Francesco Menani, candidato del centro-destra al ruolo di primo cittadino a Sassuolo durante la visita a Sassuolo di Ignazio La Russa, rappresentante di spicco di Fratelli d’Italia nonché ex ministro e attualmente vice-Presidente del Senato della Repubblica. “Il voto di domenica può determinare su tre livelli: in ambito locale, una rappresentanza di gestione amministrativa vicina e quotidiana direi tangibile e pratica, poi queste sono elezioni di carattere europeo per dare peso all’Italia in un’Europa dei popoli, della cultura, delle tradizioni e dei confini – dice La Russa, che prosegue – da buon siciliano dico che questa politica europea così come concepita oggi non può andare bene, la Sicilia è Europa quando deve rispondere a direttive comunitarie ma diventa terra di conquista quando sbarcano migliaia di clandestini: siamo succubi di un contratto franco-tedesco che ha rafforzato la Germania, c’è un governo continentale guidato dall’asse popolare – socialista: bisogna essere in grado di costruire un centro-destra forte senza bisogno del supporto di un’area politica di sinistra, noi siamo per una forza conservatrice. Poi – prosegue, il senatore – il voto del 26 maggio ha una valenza politica interna di grande importanza: ci sarà da verificare la forza della maggioranza del governo attuale, bisognerà valutare certe forze di partito e in questo senso l’impatto di Lega, FdI e Forza Italia ipotizzando la formazione di una nuova classe dirigente al potere nazionale”. A proposito del M5S, il politico catanese puntualizza:”Il movimento ha delle idee buone e non crollerà, ha saputo cavalcare con furbizia l’ondata di protesta – ironicamente, sottolinea – i padri di Di Maio e Di Battista provengono da ambienti missini, quindi la base non è certo da buttare… . La sinistra oggi sta con la grande finanza – aggiunge La Russa – non ha più contatto con la periferie e la gente più bisognosa: sono pronti a difendere l’ingresso indiscriminato degli stranieri sperando possano supportarli con le loro preferenze alle urne e sostengono una procedura che nasce da errori di fondo evidenti ; infatti, finiscono per fare passare tutto attraverso un’ondata antifascista che non ha ragione di essere. Ricordiamo che la guerra è terminata quasi 75 anni fa e che i fasci di combattimento furono istituiti 100 anni fa a Milano, sono cambiati i tempi e le dinamiche sono diverse eppure c’è chi ancora per coprire proprie mancanze o debolezze parla di pericolo fascista – conclude – non è un fatto di revisionismo storico, colpe ed errori sono stati pagati: spero si possa trovare una pacificazione seria e definitiva”. La voglia di confermare la costante ascesa di FdI anche in ambito cittadino ha il sorriso radioso e determinato di Sharon Ruggeri, capolista del partito summenzionato a livello municipale, la quale riferisce:”La difesa di un’identità, di un senso d’appartenenza non sono aspetti antitetici con l’accoglienza: tutto nasce dal rispetto per l’altro ma anche per sé stessi e per quello che siamo – termina – in una terra di forte immigrazione come la nostra fornire delle regole rimane basilare, non si può prestare il fianco agli invasori che poi restano, ricordiamolo, potenziali vittime di organizzazioni criminali e scafisti: questione di dignità…