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“Che senso ha un regolamento di trasporto che prevede l’obbligo di timbratura anche con abbonamento se poi i dati raccolti non vengono usati per migliorare il servizio? Basta con parole e rimpalli di responsabilità, servono risposte e soluzioni. Chiediamo all’assessore Donini di intervenire in questa vicenda”, lo dichiara Michele Dell’Orco, Capogruppo M5S e deputato della commissione trasporti, a proposito della gestione del trasporto Seta e delle multe e dei disagi di sovraffollamento sugli autobus di Modena e extraurbani. “E’ assurdo –continua il deputato – sentire un’azienda di servizio pubblico che risponde in difensiva alle proteste dei cittadini sostenendo che il regolamento è regionale e che comunque i loro controllori hanno disposizione di non applicarlo e di non comminare multe sulle vetture eccessivamente cariche.

“In pratica –spiega Dell’Orco -significa che l’azienda, non rispettando il contratto di servizio regionale, decide di non rilevare i dati di presenze proprio laddove ce ne sarebbe più bisogno. Il punto in questione però non è il regolamento ma la qualità del servizio. A fare le spese di questa situazione paradossale sono soprattutto gli studenti che devono viaggiare in modo indecoroso, schiacciati tra la folla, non vengono fatti salire a bordo e arrivano tardi a scuola magari dopo aver preso una multa per l’impossibilità di timbrare l’abbonamento negli autobus pieni”.

“Non basta uno sporadico autobus in più, vogliamo sapere dove sono finiti gli 80 nuovi autobus recentemente promessi da Seta, quando entreranno in servizio ed esattamente come implementeranno il servizio e su quali tratte e orari viaggeranno. Donini –sostiene il deputato – dovrebbe invece verificare se l’azienda stia rispettando gli standard previsti dal contratto di servizio, inoltre vorrei consigliare alla Regione di chiedere al Governo l’attuazione di una risoluzione a mia prima firma approvata all’unanimità dalla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati e sostenuta anche dal Presidente PD Michele Meta. L’atto, approvato a dicembre 2015 sul diritto di accesso al trasporto pubblico per chi è rimasto senza lavoro e si trova in una situazione economicamente svantaggiata, prevede infatti anche un aumento del fondo nazionale dei trasporti per un importo pari almeno a 50 milioni l‘anno da trasferire alle Regioni, da coprire anche con l’aumento del prelievo erariale unico attualmente applicato ai giochi pubblici. Si tratta di preziosi fondi –conclude il pentastellato- che potrebbero essere utilizzati garantire un miglioramento complessivo del servizio e ulteriori agevolazioni e aiuti per gli abbonamenti”.